Il Piccolo Principe / La storia di Flavia

Raccontare la storia di Flavia con le mie fotografie è stato un grande privilegio, per il quale sono molto grato a “A mani libere”, l’associazione non profit che mi ha coinvolto in questa bellissima iniziativa.
L’obiettivo di quest’associazione è finanziare progetti sociali rivolti a bambini-ragazzi con autismo e disabilità intellettive attraverso il lavoro di una rete di professionisti.

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Flavia è una ragazza di undici anni con disabilità intellettiva, ma con un cuore immenso. Fin dal nostro primo incontro non si è nascosta e non si è mai risparmiata in gesti e atteggiamenti affettuosi. Mi ha, infatti, accolto a braccia aperte.
Se Flavia oggi è una ragazza sorridente e allegra è anche grazie all’incontro con due persone speciali:
Martina Tarlazzi, pedagogista con la quale ha fatto un percorso che le ha permesso di riconoscere e apprezzare la bellezza in tutte le sue forme; Katia Savini, esperta di pet therapy con la quale ha affrontato una delle sue paure più grandi: il rapporto con i cani.

Il progetto che coinvolge Flavia è stato ispirato da “Il Piccolo Principe”, il racconto di Antoine de Saint-Exupéry: i cani con cui lentamente Flavia entra in contatto rappresentano la volpe del principe, mentre la bellezza dell’arte, intesa in ogni sua forma, rappresentano la rosa.
Il racconto della storia di Flavia inizia tra i banchi di scuola, con gli amici e le maestre. In questo luogo ha imparato, lentamente, ad aprirsi ed accogliere con entusiasmo anche altre persone nella sua vita.
La lettura ha giocato un ruolo decisivo, parola dopo parola, in silenzio o a voce alta. Il rapporto con le altre persone e con me è diventato sempre più libero e personale, autentico e sincero, ed è culminato con il ballo nell’aula magna della scuola Europa.
È stato poi l’amore per l’arte e la bellezza che ci ha catapultati al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, che, per l’occasione, ci ha concesso una visita speciale delle opere esposte.

E per finire ci siamo spostati nel luogo più personale di ciascuno di noi: la casa.
Flavia ci ha aperto le porte delle sue stanze e si è preparata con tutta la cura necessaria. Ci ha presentato i suoi nonni e con loro abbiamo scattato la foto forse più importante e significativa: Flavia che indica una stella.
Flavia ha un motivo più importante del nostro per guardare il cielo e lo fa con occhi diversi, da lassù qualcuno veglia su di lei.
Flavia è speciale proprio perché, al contrario di tutti noi, lei non lo vuole essere. La sua gioiosa spensieratezza, l’affettuosità che tracima dai suoi occhi sempre leggermente inclinati in un
bellissimo sorriso, il suo modo gentile ed educato di abbracciarti che ti porta a stringerla forte e a ringraziare Dio di essere lì in quel momento, la sua voce che chiama il tuo nome e lo ripete finché non ti giri a guardarla e lei, sorridendo, semplicemente ti saluta.
Flavia ci ricorda che la vita è bella ed è un dono meraviglioso. E lo fa nell’unico modo possibile: semplicemente, vivendo!

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On Assignment
A Mani Libere

Pedagogista
Martina Tarlazzi

Attività assistite con animali
Katia Savini

Storytelling
Ivan Tabanelli

Pubblicazione
Maggio 2018