Intervista a Cheshtaa, microbiologa marina / L’impatto del cambiamento
Oggi le Isole Svalbard sono il luogo dei contrasti e dei compromessi, delle apparenze e della fredda realtà.
Cheshtaa, ragazza indiana di Bangalore qui alle Svalbard per quattro anni di dottorato in microbiologia marina, ci racconta di aver trovato più spezie indiane qui che nel Mainland, come qui chiamano la Norvegia.
Qui al Longyearbyen dove vivono circa 2.000 persone di 53 nazionalità diverse
Che impatto ha questo cambiamento radicale sulla vita acquatica, dai microorganismi alle piante fino ai grandi mammiferi?
Cheshtaa è una giovanissima microbiologa marina, viene da Bangalore e vive qui alle Svalbard già da qualche mese.
Ci resterà per quattro anni, a congelarsi le mani prelevando e analizzando campioni dell’acqua gelida dell’oceano.
Cheshtaa ha già girato mezza Europa, studiando il mare e i microorganismi che lo abitano. Francia, Spagna, Belgio,
Norvegia.
E poi le isole Svalbard per studiare i cambiamenti climatici e i microrganismi che non si possono vedere con li occhi, cercando di verificare come è cambiata la loro diversità nell’acqua negli ultimi 10 anni.
In questi ultimi anni c’è stato un grande evento legato all’Atlantico, che ha portato le proprie acque nell’Artico ed è ovviamente un male dato che l’Atlantico è “caldo” e l’artico è freddo.
Sto cercando di capire quello che sta succedendo per valutare come influenzerà i microrganismi che sono protisti.
Quest’acqua calda cambierà la loro vita, aumenteranno o cambieranno in quantità e cambieranno le loro funzioni.
Tutte le cose che stanno accadendo e accadranno sono una conseguenza del cambiamento climatico.